La neoplasia renale interessa prevalentemente il sesso maschile e la fascia di età più colpita è sopra i 60 anni. Fattori predisponenti sono il fumo, l’obesità, l’ipertensione, l’esposizione a sostanze cancerogene (es. amianto), la dialisi e patologie ereditarie come la sindrome di Von Hippel-Lindau o il carcinoma papillare ereditario.
Le neoplasie maligne sono:
Forme più rare sono il sarcoma , il carcinoma midollare , e nei bambini il nefroblastoma Esistono anche neoplasie benigne quali l’oncocitoma e l’angiomiolipoma (spesso associato alla sclerosi tuberosa familiare) che meritano, se le dimensioni e la clinica lo consentono, solo monitoraggio periodico senza trattamenti attivi.
Quando sintomatico i segni clinici tipici sono: dimagrimento, febbre, algia lombare, sangue nelle urine (ematuria), masse addominali palpabili, varicocele con insorgenza improvvisa dovuta alla compressione della massa renale sull’asse vascolare ed ipertensione non controllata.
La diagnosi è spesso accidentale durante l’esecuzione di esami diagnostici quali:
Il trattamento chirurgico è quello principe della neoplasia renale e può essere conservativo (asportazione della lesione renale conservando il parenchima restante – nefrectomia parziale o tumorectomia) o radicale (asportazione del rene in toto – nefrectomia).
Gli approcci chirurgici possono essere di tipo open (chirurgia a cielo aperto) oppure robotico o laparoscopico (quest’ultimi hanno il vantaggio di essere meno invasivi con ripresa della normale vita attiva più rapida)
In casi selezionati di masse renali piccole è possibile optare per un trattamento conservativo detto termoablazione renale percutanea che grazie al supporto tac e all’utilizzo di appositi elettrodi inseriti per via percutanea mediante fonte di calore o di freddo (crioablazione) distrugge il tessuto neoplastico.
Altro tipo di trattamento può essere la terapia osservazionale ovvero in casi selezioni (anziani o pazienti ad elevato rischio chirurgico) e per dimensioni esigue della neoplasia renale è possibile sottoporre il paziente a periodici controlli e imaging (tac addome o rmn) per monitorizzare l’evoluzione della lesione.
La terapia medica al momento si riserva solo per pazienti con neoplasia renale metastatica e si avvale dell’immunoterapia e degli inibitori dell’angiogenesi delle cellule tumorali.
La radioterapia e la chemioterapia tradizionale al momento risulta essere poco efficace per questa patologia.
Il Dottor Fabrizio Viggiani riceve a Monza presso i Centri Medici Sant’Agostino di:
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