L’ ipertrofia prostatica benigna è dovuta ad un’iperplasia della componente epiteliale e stromale della ghiandola prostatica che con il tempo causa l’ostruzione responsabile della sintomatologia di questa malattia.
Nel giovane asintomatico vige un equilibrio tra le concentrazioni tessutali ed ematiche di androgeni, estrogeni e fattori di crescita mentre con l’avanzare dell’età tale equilibrio tende a venire meno ed ha inizio la proliferazione delle cellule che causando la sintomatologia tipica.
I sintomi sono:
• relativi alla fase di riempimento: aumentata frequenza minzionale diurna e notturna (nicturia), impellenze ed improvviso stimolo minzionale (urgenza minzionale) fino incontinenza urinaria determinata dall’iscuria paradossa.
• relativi alla fase di svuotamento: flusso intermittente, getto bifido, riduzione del flusso, esitazione minzionale e minzione con sforzo.
• relativi alla fase post minzionale: gocciolamento terminale e sensazione d’incompleto svuotamento.
• sintomatologia dolorosa durante la minzione avvertito nella zona sovra pubica, a livello uretrale, scrotale e a livello pelvico.
Nei casi più avanzati il paziente non riesce più ad urinare per cui deve essere posizionato un catetere vescicale
La diagnosi viene fatta con:
- visita specialistica urologica dedicata a valutare le copatologie del paziente, la sintomatologia riferita, eventuali terapie intraprese e l’esame obiettivo che valuta i genitali e la prostata, quest’ultima mediante esplorazione rettale ove si valuta la grandezza dell’organo, la sua consistenza (per escludere eventuali patologie infiammatorie) e ricerca eventuali noduli da indagare.
- Esami ematici e delle urine: valuta la funzionalità renale, il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico) e l’esame urine per escludere eventuali infezioni o presenza di sangue nell’urina meritevole di approfondimento diagnostico.
- Ecografia apparato urinario: valuta lo stato dei reni, eventuali litiasi presenti o dilatazione dell’asse escretore, la vescica e per via sovrapubica la volumetria prostatica ed eventuale residuo post minzionale
- Ecografia prostatica transrettale: indagine ecografica più invasiva che permette di valutare l’organo morfologicamente e volumetricamente,
- Uroflussometria: il paziente minge in un apposito wc che misura quantità urina, velocità e sulla base del tipo di tracciato è possibile differenziare la patologia prostatica da stenosi uretrali.
- l’esame urodinamico invasivo: è un esame di secondo livello che permette di studiare la fase di riempimento e di svuotamento del paziente così da escludere la presenza anche di patologie neurologiche.
La terapia medica è il primo step che lo Specialista adotta nella risoluzione dei sintomi da IPB sia per una maggiore compliance del paziente, per il rapido meccanismo d’azione e per non ricorrere subito all’opzione chirurgica.