La fimosi è un restringimento patologico dell'anello prepuziale tale da interferire sullo scorrimento del prepuzio sul glande per cui si può avere:
1-una impossibilità all'esposizione del glande e del meato uretrale;
2-una esposizione parziale del glande;
3-una esposizione totale del glande, ma con restringimento del corpo del pene.
Il prepuzio è una esuberanza cutanea a cui spetta il compito di proteggere il glande; deve essere ricordato che il piano di scorrimento tra glande e prepuzio è solitamente completato entro i primi 5 anni di vita; di qui la non retraibilità del prepuzio in molti neonati che generalmente tende a migliorare nel tempo.
In molti casi la fimosi è da intendersi come patologia acquisita, cioè la conseguenza di fenomeni flogistici (balanopostite e balanite sclerotica) e/o meccanici (traumatismi causati da manovre inappropriate come durante i tentativi di correzione di una condizione fimotica fisiologica o manovre di liberazione di aderenze). Nella minoranza dei casi ha un'origine congenita.
Per quanto sopra sinteticamente accennato, secondo le comuni Linee Guida, la diagnosi di fimosi dovrebbe essere posta dopo i 5 anni di età con diagnosi differenziale tra: aderenze balano-prepuziali fisiologiche e patologiche se esiti di pregresse flogosi come nel caso di balanopostiti, Lichen sclero-atrofico di etiologia sconosciuta rara e quasi sconosciuta prima del 5° anno di vita e frenulo corto che, per eccessivo spessore e/o brevità, è responsabile di trazione del glande.
La migliore profilassi è rappresentata dall'igiene dei genitali perché riduce l'insorgenza di processi infiammatori, di aderenze e quindi l'incidenza della fimosi. In particolare la detersione deve essere senza eccessive trazioni manuali, rassicurando i genitori che il deposito di materiale pseudo-smegmatico non provoca alcuna azione irritante e può svolgere un'utile funzione nei primi anni di vita fino alla pubertà.
Le complicanze della fimosi sono rappresentate: dalle Balanopostite secondarie ad infezioni locali molto frequenti in età prescolare e dalla Parafimosi, disturbo vascolare secondario alla retrazione forzata del prepuzio. In questo caso l'anello fimotico esercita una compressione circolare a livello del glande e della porzione pericoronale del prepuzio. Tale condizione può essere ridotta manualmente previo utilizzo di una pomata anestetica.
La terapia medica di un bambino di età superiore a 5 anni comporta il trattamento farmacologico con corticosteroidi locali da applicare 2 volte al giorno per un mese.
Il trattamento chirurgico della fimosi in età pediatrica può essere condotto attraverso due tipologie principali di intervento:
• Circoncisione o Postectomia che prevede l'asportazione totale del prepuzio
• Plastica del prepuzio secondo due tecniche principali:
- Tecnica di Duhamel idonea per fimosi derrate (una o più incisioni verticali dell'anello prepuziale fimotico suturate poi trasversalmente)
- Postectomia incompleta con asportazione subtotale del foglietto prepuziale interno e sutura del foglio esterno alla regione pericoronale. In questo modo il glande risulterà ancora parzialmente coperto
L'incidenza di complicazioni dopo intervento chirurgico è riportata con percentuali variabili tra lo 0.1% e il 3.5% e sono rappresentate da dolore, disuria, edema locale e sanguinamento. Il trattamento chirurgico è indicato perché avvenga in regime di Day Surgery.
L'approccio anestesiologico in questi bambini è condizionato dal fatto che l'atto operatorio evoca, durante e dopo l'intervento, dolore molto intenso pertanto è utile una anestesia generale o una sedazione profonda non di rado rafforzata da infiltrazioni di anestetico a fine trattamento. Il dolore post operatorio è invece dominato con farmaci appartenenti al gruppo dei FANS.
Si conclude con le seguenti considerazioni cioè che dal punto di vista psicologico l'intervento chirurgico dovrebbe essere programmato, sempre che le condizioni cliniche lo consentano, tra i 4 e i 5 anni; infatti nel periodo 0-4 anni il bambino non possiede strumenti cognitivi ed emotivi adatti ad elaborare l'esperienza, mentre nel periodo successivo al 5° anno di età esiste il rischio che l'intervento posa interferire sullo sviluppo psicologico del piccolo paziente